la storia del cashmere

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Il termine Cashmere deriva dal nome della provincia indiana dove nel 19 secolo gli Europei scoprirono I’esistenza di questa fibra nobile. Il Tibet era il principale fornitore della fibra grezza, che veniva successivamente lavorata nel Cashmir.

La lana cashmere è prodotta unicamente da una razza particolare di capre, che vivono prevalentemente sugli altopiani della Cina del Nord e della Mongolia, al confini del deserto del Gobi. Quanto maggiore I’altitudine e più rigide le temperature tanto migliore e più pregiata la qualità del loro mantello.

Già Marco Polo raccontava di preziosi filati, sul finire del XIII secolo, vedendo Turcomanni e Tartari farsi pregio di caldissime stole.
Il sultano del Kashmir, Zain-ul-Abidin, amante della bellezza, volle un giorno invitare a corte un tessitore del Turkestan, affinché producesse per lui scialli. Introducendo per la prima volta il cashmere a corte. Ed ecco nascere i pregiatissimi Pashmina (dal persiano Pashm = lana), capi capaci di proteggere in egual modo dal freddo e dal caldo.

Successivamente questi prodotti uscirono dalle corti per entrare a far parte anche della vita delle classi più abbienti. Era il dono che lo sposo sposo portava alla sposa.

Con la Compagnia delle Indie, il cashmere rapidamente conquistò l’Europa. Si ridorda che durante la campagna d’Egitto del 1792, le truppe francesi raziavano lo sfarzoso scialle triangolare in cashmere, chiamato “boteh” in dotazione ai ranghi militari più alti, che portavano in patria come dono alle proprie mogli.

A causa dall’embargo napoleonico che vietava commerci per mare, ma pur di ottenere la preziosa materia prima, i tessitori europei, si approvvigionarono della celebre lana addirittura in Russia.

Dopo Napoleone, il prezioso filato divenne uno status-symbol che non ha perso fascino fino ai nostri giorni.
Pur avendo varcato tempi e confini, il cashmere rimane, oggi, ancorato alle più antiche tradizioni manifatturiere per le quali solo la stretta simbiosi tra uomo e animale sa dar vita ad un prodotto così prezioso.